Teatro

AL VIA 34a EDIZIONE FESTIVAL DI SANTARCANGELO

AL VIA 34a EDIZIONE FESTIVAL DI SANTARCANGELO

Quasi 90 ore di spettacolo in 10 giorni, con 4 co-produzioni, 8 prime assolute e 5 prime nazionali. Sono questi i numeri della 34esima edizione del Festival Internazionale Santarcangelo dei Teatri che si svolgera', dal 2 all' 11 luglio a Santarcangelo di Romagna, e sara' dedicata a Pier Paolo Pasolini. Accanto alle compagnie del teatro di ricerca italiano, da sempre protagoniste del festival, questa edizione 2004 vedra' anche la partecipazione dei piu' creativi innovativi gruppi teatrali dell'area europea. Grazie al sostegno della regione Emilia Romagna, inoltre, il festival avra' quest'anno un maggior numero di spazi a disposizione. ''Mi piace definire Santarcangelo la nostra Avignone - ha spiegato l'assessore regionale alla cultura Marco Barbieri, oggi a Bologna in occasione della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa - un festival di cui apprezzo l'apertura e la pluralita' di offerta anche temporale, dal giorno alla notte. Il tutto poi - ha proseguito - si svolge in un luogo non scontato, in provincia, una realta' locale che pero' riesce a proporre spettacoli e coproduzioni la cui qualita' artistica e' di livello europeo''. ''Il festival di Santarcangelo - ha spiegato inoltre Pier Silverio Pozzi, presidente associazione 'Santarcangelo dei Teatri', intervenuto alla conferenza di oggi - e' una manifestazione che non teme confronti a livello nazionale e una delle piu' antiche. Oggi - ha aggiunto - siamo in grado di colloquiare con le piu' importanti manifestazioni teatrali europee che operano nell'ambito della ricerca e della sperimentazione''. Ricchissimo, dunque, e quanto mai internazionale il calendario di questa edizione, curata dal direttore artistico Silvio Castiglioni. La rassegna sara' aperta dai ''Motus'' con una nuova produzione tratta da ''Teorema'' di Pier Paolo Pasolini e dal gruppo Kinkaleri con un'allestimento ispirato a ''I Cenci'' di Antonin Artaud. Tra le compagnie piu' sperimentali e' da segnalare quella del Teatro delle Ariette, che mettera' in campo un progetto che prevede la coltivazione di 6.600 metri quadrati di terra lavorata dagli attori -contadini. Scenografia, luci, forme e drammaturgia saranno affidate a vegetali e animali che gli artisti stanno coltivando, gia' da febbraio, in una sorta di campo-palcoscenico.